30th Lug, 2007

Pastorizia in Festival 2007

Sabato e domenica prossima, 4 e 5 agosto, la tradizionale Festa della Montagna a Prati di Mezzo; poi, a seguire, ecco il classico “Pastorizia in Festival”. Presentato dal sindaco un programma musicale, gastronomico e di approfondimento culturale di sicurissimo interesse. Picinisco, piccola gemma verde delle Mainarde e dell’alta Valle di Comino, in provincia di Frosinone. Paese (a 725 m. s.l.m.) di assoluto pregio naturalistico e paesaggistico del versante laziale del Parco Nazionale d’Abruzzo, anche con la maggiore estensione territoriale all’interno del perimentro dello stesso Parco.
Il dinamico ing. Giancarlo Ferrera ce la mette tutta e combatte, perfino contro… i mulini a vento, per evitare che le sue idee di sviluppo della realtà locale possano decadere da progetti trasformandosi via via in sogni illusori. Combatte contro l’evitabilità, la caduta del tempo che ogni giorno di più, attraverso il micidiale stilus della disoccupazione giovanile, sembra voler sottrare vitalità a queste valli. I risultati sono quelli che può, così, dopo cinque anni di ritenuta buona amministrazione, è stato appena confermato al timone dell’amministrazione comunale di Picinisco con una percentuale elettorale, “bulgara”, dell’85,4% dei voti con la lista “Lavoro, sviluppo, progresso”.

D. Sindaco Ferrera, quali le novità dell’agosto piciniscano 2007?

R. “Il 2007 segnerà la 6a edizione di “Pastorizia in Festival”, manifestazione ormai classica con la quale Picinisco festeggia e riporta in auge la sua pastorizia; fenomeno peculiare della cultura locale e fra quelli della Valle di Comino che meglio caratterizzano e ne rappresentano l’identità”.

D. Sullo stato della pastorizia locale è possibile fare il punto?

R. “La pastorizia era la realtà socio-economica un tempo predominante su tutte le altre ed oggi, invece, è a rischio di estinzione, vanta radici arcaiche e contrassegna la più autentica tradizione locale. Attività lavorativa “di nicchia”, gelosamente custodita a Picinisco dove viene ancora esercitata attraverso le usanze primitive della transumanza, del pascolo montano, dei ricoveri all’aperto, della mungitura manuale, ecc… Ciò è reso possibile da un manipolo di testardi “pecorai” che continuano a nutrire un amore quasi inspiegabile per questo antico mestiere, e da una straordinaria ricchezza dei nostri pascoli di montagna, la cui integrità, dovuta senza dubbio alla loro totale appartenenza al territorio laziale del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, è assolutamente inimmaginabile altrove. E’ questo che rende, a sua volta possibile ancora oggi, la produzione di un formaggio “pecorino” di rara bontà, noto fin dal medioevo e per il quale è in corso il riconoscimento della DOP”.

D. Sembra di capire, quindi, che stanno per aprirsi nuovi, interessanti sviluppi per l’economia del paese. E’ così?

R. “Sì, al fenomeno sono legate le aspirazioni locali ad incrementare la redditività delle aziende familiari, facendole crescere e confluire in un sistema produttivo di tipo imprenditoriale. Del resto, il legame con le altre attività locali, già forte, viene riproposto proprio nel “Festival”, che annovera fra le sue manifestazioni più visibili anche una Mostra-mercato dell’artigianato valligiano. Uno spazio importante sarà anche dedicato alla illustrazione delle opportunità finanziarie che si profilano all’orizzonte (mi riferisco in particolare al cosiddetto P.S.R.) in favore dell’economia rurale integrata”.

D. Ci riassuma, allora, brevemente gli obiettivi del Festival?

R. “Pastorizia in Festival è in sintesi un evento di grande rilievo spettacolare ed insieme di enorme significato culturale, con il quale il Comune si propone l’obiettivo di tutelare e salvaguardare, oltre che di “festeggiare”, divulgandone la conoscenza, la nostra Pastorizia ed in generale tutte le attività produttive-artigianali del nostro comprensorio, a cominciare da quella turistica”.

D. E sui suoi contenuti cosa possiamo aggiungere?

R. “Il programma musicale, quello gastronomico e quello di approfondimento culturale sono di sicurissimo interesse e sapranno offrire allo spettatore-fruitore un quadro sufficientemente completo del fenomeno pastorale e delle sue prospettive nel XXI secolo. Agli ospiti, che auspico siano numerosissimi, auguro di trovarsi bene a Picinisco, di divertirsi e di apprezzare le nostre tradizioni in “movimento”.

Quindi l’invito non può che essere questo:”Accorrete, pastori, a Picinisco. Accorrete, turisti, lieti e trionfanti *” per partecipare, volendo, all’intenso programma di manifestazioni (presentazioni letterarie, dibattiti su “Prospettive del mondo agricolo e pastorale: opportunità finanziarie regionali, statali ed europee”, teatro dialettale in piazza, concerto organistico con l’appena restaurato organo settecentesco (1739) della Chiesa patronale di San Lorenzo, concertini sotto il secolare platano, sagre nelle contrade e negli ospitali paesi della Valle sottostante, ma anche giochi e divertimenti per i bambini, ecc…) non mancando assolutamente, però, alla parte clou, quella musicale, vero evento di qualità superiore del “Pastorizia in Festival”: in Piazza ogni sera dall’8 al 10 agosto alle 21. Con Etnie, a seguire Piero Ricci e la sua Ecletnica Pagus l’8, con Ventrupea di Lucilla Galeazzi in quintetto il 9, con Javier Girotto e il Vertere String quartet il 10. Ma al pellegrino e al devoto potrà, magari, interessare di più un pellegrinaggio a piedi, da solo o in “compagnia”, al Santuario della Madonna del Canneto, il 20 e 21 agosto o quando vuole, attraverso i boschivi sentieri lungo il fiume Melfa. Ce n’è, insomma, proprio per tutti i gusti: culturali, enogastronomici, musicali, ecologistici, religiosi e, soprattutto, di… relax dopo un anno di intenso lavoro.

(*) Non a caso ho scritto di “turisti lieti e trionfanti (“laeti et triumphantes venite, venite…”) perché i nipoti degli ex pastori delle Fontitune partiti a piedi per la Scozia e l’Inghilterra 140 anni fa sono oggi tra i più ricchi e possidenti imprenditori inglesi e, di ritorno, anche turisti “vistosi” e generosi.

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