10th Ago, 2008

Vivere e morire dalla parte dei poveri. Visita del card. Rodé a Picinisco

Vivere e morire dalla parte dei poveri.

Il Card. Franc Rodé a Picinisco per celebrare la gloria del martire San Lorenzo.  

 1-luca-brandolini-vescovo-apre-porta-santa-fto-sergio-andreatta.JPG

Il Card. Franc Rodé, prefetto della “Congregazione per gli Istituti di vita consacrata”, arriva da Roma su un’auto blu del Corpo Diplomatico dello Stato del Vaticano, appena qualche minuto dopo le 10. Ad attenderlo in piazza E. Capocci una siepe di gente e, già da un quarto d’ora, tutto lo schieramento delle Autorità civili, militari e religiose del Comune di Picinisco con in testa il sindaco Giancarlo Ferrera (foto 2), il vicesindaco Riccardo Mancini e l’ass.anziano Carlo Scaccia. In piccolo corteo si sale a piedi alla vicina Sala Consiliare.

 3-cardinal-rode-sindaco-ferrera-fto-sergio-andreatta-2008.JPG

Qui in un angolo giace uno dei simboli della Comunità, l’aquila per molto tempo ritenuta etrusca ma in realtà certificata dagli archeologi di epoca successiva. Qui si tiene il saluto ufficiale (foto 3) prima del solenne pontificale in San Lorenzo.

4-saluto-sindaco-ferrera-fto-sergio-andreatta-2008.JPG

Don Antonio Molle, parroco di Settefrati-Picinisco e rettore del trecentesco Santuario della Madonna del Canneto, accompagna l’autorevole principe della Chiesa. Con lui il piciniscano mons. Dionigi Antonelli, già rettore a sua volta del Canneto per 35 anni e fautore del nuovo progetto architettonico del santuario e, indiscutibilmente, il più insigne storico della Valle. Ricorrono, il 10 agosto di quest’anno, i 1750 anni dal martirio del diacono Lorenzo, primo dei sette della chiesa di Papa Sisto II, sulla cui scia dopo soli quattro giorni fu martirizzato per decisione di un prefetto dell’imperatore Valeriano. A Picinisco, dove se ne conservano alcune reliquie, insieme con quelle dei santi Giocondo e Innocenzo come si legge anche inciso in una lapide in latino del 1740, e dove è il venerato santo patrono, è stato appena eseguito un restauro conservativo della statua lignea del seicento e, l’anno scorso, quello della pala d’altare avvenuto in un laboratorio specialistico di Salerno.

6-cardinal-rode-incensa-statua-san-lorenzo-fto-sergio-andreatta-2008.JPG 

Nel catino nell’alto dell’abside della Chiesa Collegiata di S.Lorenzo del 1305, sopra l’altar maggiore, rimane ancora da restaurare l’apoteosi del martire e tutte le pitture della volta della navata centrale danneggiate dall’epicentrale terremoto del 1984. Con il pittore  Valentin Timofte già autore di significativi restauri a Roma e del “Cantico delle Creature” nella Chiesa di San Francesco di Borgo Bainsizza, mio ospite a Picinisco di cui era rimasto subito suggestionato, oltre dieci anni fa quasi a inseguire e a confermare la sua fama ormai diffusa qua e là per tutta Italia avevamo presentato all’abate un’interessante e poco onerosa proposta di restauro. A quell’abate “senza riscontri” è anche rimasto in mano, non so se inventariato tra i beni del patrimonio parrocchiale, il prezioso bozzetto di una “Madonna della Valle” con prospettiva dalla piazza verso i monti di Alvito e Vicalvi… Per due mesi l’antica e venerata statua di Lorenzo è stata portata in peregrinatio per le contrade del vastissimo territorio comunale con  il dichiarato intento di promuovere un’opera di spiritualizzazione in vista del XXXV Giubileo (258 d.C.- 2008), un Giubileo straordinario concesso all’insigne Collegiata Abbaziale e all’antica Chiesa Parrocchiale di San Lorenzo di Picinisco dal Santo Padre Benedetto XVI, in data 11 luglio scorso, con un Rescritto della Penitenziaria Apostolica. Il Giubileo è stato aperto solennemente ieri sera dal vescovo di Sora mons.Luca Brandolini (foto 1). Nella attuale quinta di suggestivo edonismo e progressiva scristianizzazione senza validi contraltari, soprattutto tra i giovani, sembra stagliarsi l’agiografia da campioni, disperatamente proposta ad esempio, di certi santi come il levita Lorenzo. Eppure vivere e morire dalla parte dei poveri, come più recentemente il vescovo Tonino Bello, potrebbe essere una buona ragione di esistenza e d’impegno sociale anche per un laico. -Il nostro è un piccolo paese di 1300 anime, d’estate fortunatamente di più, all’estremità sud-orientale del Lazio ai confini con l’Abruzzo ed il Molise dai quali ci dividono l’Appennino centrale e il massiccio delle Mainarde- rimarca il sindaco nel suo saluto all’illustre Eminenza. Una presentazione per bellezze naturalistiche e problemi occupazionali che non mancano in Val di Comino cui si intercala spesso un: “Ah,sì?”stupefatto del cardinale. – Siamo un paese che io amo definire di frontiera… con particolare riguardo alle difficoltà economiche della nostra gente, della nostra gioventù in particolare… Nel rinnovato fenomeno di urbanizzazione… le realtà come la nostra, troppo lontane dalle grandi città per avere con esse scambi quotidiani, situate nell’entroterra lungo il crinale appenninico che un tempo poteva rappresentare una posizione di privilegio, si trovano emarginate rispetto ai flussi economici e perciò invecchiano, si rimpiccioliscono perché i ragazzi per avere un lavoro dignitoso sono costretti a lasciarci, sono costretti a seguire quei flussi migratori che non si sono mai interrotti da quando l’economia agricola ha lasciato il posto a quella industriale e poi a quella post-industriale…-. Tenta una sua analisi sociologica il sindaco, non una delle tante sconsiderate geremiadi che pure si sentono in giro. E’ solo la sociologia dei fatti, la dura realtà sotto gli occhi di tutti, purtroppo. -Rimaniamo sempre più in pochi… e aspettiamo impazienti il ritorno dei nostri figli, dei nostri amici, dei compaesani che conservano, fortunatamente, un forte legame con le loro origini. Eppure non disperiamo, siamo persuasi che una impegnata stagione di strategie turistiche,…, possa per davvero rappresentare una speranza di ripresa e di affermazione di questi luoghi bellissimi e impagabili. Nel frattempo, cerchiamo di conservare e di valorizzare la nostra identità culturale, la nostra memoria storica, le nostre tradizioni più autentiche, i nostri valori tra cui quelli spirituali. Il sentimento cristiano è nella scala di valori che si saldano ai nostri monti, si nutrono dei nostri pascoli, si alimentano alle nostre sorgenti…Uso questi riferimenti metaforici (e del resto ricordiamo che, qui in paese, è anche in corso la contemporanea VII edizione del Pastorizia in Festival) perché, qui da noi, esiste ancora un mondo pastorale che li rende attuali e di immediata percezione, un mondo dal quale abbiamo imparato che un buon gregge si mantiene in salute e progredisce se i pascoli sono fertili e se contemporaneamente il pastore è una buona guida, appassionata, amorevole e prodiga di attenzioni…- conclude appassionatamente il sindaco Ferrera. A nome della Comunità consegna poi nelle mani del Cardinale dei piccoli omaggi, tre libri di piccola-grande storia locale, una ceramica con lo stemma turrito del Comune, un cesto di prodotti tipici.

 

7-benedizione-del-cardinal-rode-fto-sergio-andreatta-2008.JPG 

Durante l’omelia del solenne pontificale in basilica (foto 4 e 5), ben sostenuto dalla corale laurenziana, il cardinal Rodé richiamerà, attenendosi alla filologia delle fonti, l’importante storia del martire ispanico vissuto dalla parte della fede e dei poveri. Puntuali i riferimenti vanno anche all’arte, ad una poesia di G.Pascoli e al più conosciuto fenomeno astronomico delle Perseidi che se per il popolo rappresentano solo le lacrime di San Lorenzo, per gli innamorati sono più di un semplice sogno ad… occhi aperti. © – Sergio Andreatta

8-processione-fto-sergio-andreatta.JPG  

Altri numerosi articoli correlati (35) dello stesso Autore in www.andreatta.it  nella cartella Lovely Picinisco e su www.telefree.it alla voce di chiamata “picinisco”. Oppure per ricerca su Google.

Commenti

Egr. Prof. Andreatta,

solo oggi ha “scoperto” il suo sito così originale ed interessante…e soprattutto perché ci sono tanti articoli sul mio caro paese : Picinisco! La ringrazio, perchè mantiene viva la memoria di un paese che spesso rischia di essere dimenticato, ma che in realtà è uno “scrigno” pieno di tanti “tesori”!!! Infine vorrei ringraziarla perchè la sua attenzione è rivolta anche alla comunità ecclesiale – alla quale appartengo – dandole così la dignità e l’importanza che merita!

Distinti saluti.

Dott.ssa Emanuela Quadrini

Miserie e nobiltà. E tra le prime, solite ancora dopo 130 anni, i problemi del lavoro, la disoccupazzione che costringe ad emigrare in Scozia, Inghilterra, Canada… Grazie, signor Andreatta, perchè in qualche modo pure da turista con l’originale raccolta “Lovely Picinisco” si interessa del nostro territorio. Grazie.

In questi giorni su al paese, durante i passi perduti che vanno da casa ai campi da tennis, sulla via di Grotta Campanaro, ho ricevuto i complimenti del Sindaco, di Modestina, di un piccolo famoso attore, di un concertista di pianoforte, di un riuscito emigrante in Canada, di una funzionaria comunale… Seppure vi ringrazi tutti, le mie affascinate attenzioni, non di oggi, sono soltanto un modestissimo tributo per il vostro fantastico paese dove lungo la Valle del Melfa tra i saltellanti scoiattoli ho scoperto sopravvivere ancora fate ed elfi. E vorrei, chissà, che tutti li potessero vedere…

Lascia un Commento

Devi essere loggato per lasciare un Commento.

Categorie