4th Dic, 2012

Latina, Mercato del martedì per un recupero di legalità

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Efficace e dissuasiva presenza delle forze di polizia.

Siamo a Latina, nell’Area del Mercato settimanale. Nelle vie circostanti si osserva questa mattina una stringente vigilanza del traffico ad opera della Polizia

 

Municipale, il monitoraggio delle auto parcheggiate in divieto di sosta, l’elevazione di multe e l’ordine di rimozione forzosa ad opera di carri-attrezzi dell’ACI. Una repressione con intenti chiaramente educativi, par di capire, un’azione diligente e che ci risulta programmata già nel pomeriggio di ieri quando ha avuto luogo uno strategico sopralluogo della polizia in Via Rossetti e dintorni. Questa mattina i cittadini hanno potuto osservare, ma anche apprezzare un tentativo di recupero della perduta legalità su strada grazie alla solerzia dei Vigili, particolarmente ben disposti sul versante nord di via Rossetti e Vivaldi. Forse un più incisivo intervento, dopo la recente assunzione del comando della Polizia Municipale ad opera di Francesco Passaretti e la lagnanza espressa sui giornali dal presidente provinciale della FIVA-Confcommercio Roberto Delle Fontane? Un controllo ancora più efficace e penetrante è stato quello svolto dalla Guardia di Finanza sulla regolarità delle licenze, sul rilascio degli scontrini fiscali, sull’esercizio abusivo del commercio, sull’origine dei prodotti. Numerose le contestazioni elevate e le verbalizzazioni redatte, alcune delle quali anche trasmesse per competenza all’autorità giudiziaria. Ci risultano operati numerosi fermi. Questo Mercato da un po’ era diventato l’insostenibile regno del commercio abusivo, molto diffuso e praticato nella zona a ridosso ed entro la stessa Area ad opera di una manovalanza di magrebini, indiani e filippini, poveri cristi – forse o forse no – in lotta per la loro sopravvivenza. Commercio illegale, comunque, con evasione fiscale (si presuppone anche sotto la regia di qualche “boss” e un tale l’abbiamo noi stessi sentito imprecare – testualmente – ma in un napoletano irriferibile “non conviene più salire fin quassù se c’è tutto sto controllo”), e contraffazione di marchi famosi o griffes taroccate per un imponente giro di affari che andava e va a danno non solo degli originari produttori ma anche, per la concorrenza oltretutto sleale dei commercianti regolari, che si sottopongono a regolamentare disciplina e tassazioni. Ogni settimana si riversa nel capoluogo pontino un imponente flusso di merci di dubbia origine e di scadente, se non anche pericolosa, manifattura talvolta nociva per la stessa salute dell’incauto acquirente. E qualcuno accenna anche ad altri spacci, ad estorsioni, a scippi ad opera di nomadi stanziali e non solo. Abbiamo visto, poi, alcune persone protestare, anche troppo vivacemente, sorprese dalla multa per parcheggio in sosta vietata e dalla conseguente rimozione forzosa dell’autovettura, ma un presidio forte di legalità, nelle sue varie forme, si impone con stabilità (lo ha promesso lo stesso sindaco Giovanni Di Giorgi che ha preannunziato una sua visita per martedì prossimo) in questo corno di Mercato che era andato assumendo da anni le caratteristiche più tipiche di un malfamato suk arabo. In tal senso, come “casa della legalità” e per gli stessi usi per cui è nato, sarebbe auspicabile il recupero del fatiscente edificio ove fino a qualche mese fa, prima della sua chiusura imposta per motivi igienici cautelari, insisteva il bar del Mercato. Siamo al centro di un’ economia della città, di un’economia non marginale, in un certo senso di un’economia politica per i suoi risvolti sulla società, l’imprenditoria e la famiglia. Un’economia da salvaguardare. – Sergio Andreatta, Riproduzione riservata

Latina, Area del Mercato (2)

Latina, Area del Mercato (1)

 

Di seguito commenti da Facebook:

  • Bologni Gianluca piace questo elemento.
  • Alessandro Ciolfi tutto bene, sotto le feste di natale, dove l’economia può prendere un pò di fiato, ci si ricorda di educare il cittadino, e non invece il politico che per tutto l’arco dell’anno si è dimenticato di creare posti auto-. In tempi come questi è necessario lasciare che la mano invisibile del sistema economico sia un pò più meno stringente. Non si fa uno stato di Polizia dall’oggi al domani.
  • Luciano Comelli Perchè no? magari, sarebbero tutti più rispettosi. O no?
    Del politico se ne deve ricordare l’elettore quando sta nell’urna, è un altro discorso
  • Sergio Andreatta Ma perchè il ripristino della legge deve chiamarsi “stato di polizia”?
  • Alessandro Ciolfi 22……… sono 22 le sentenze in cui il GdP ha annullato sanzioni amministrative (dei nostri assistiti Confedercontribuenti) a Latina, relative a divieti di sosta, in quanto il Comune di Latina, ha sostanzialmente “deviato” a suo favore il sistema delle strisce blu, infischiandosene del codice della strada e del codice civile. Ripartiamo da chi la Legge deve per primo rispettarla e farne norma propria e non imporla solamente ai più deboli. Di converso il discorso “economico” assurge ad un’altra piega, fatta propria da molte teorie economiche e che ha fatto la ricchezza di molte aggregazioni sociali. Sono dati statistici raccolti in un anno (il 2011) dal nostro centro studi economici sul mercato settimanale di Latina, ove si è ampiamente visto che, la mancanza di “opere pubbliche necessarie”, e soprattutto sempre rientrate nei programmi politici, poi smentiti, avrebbe causato un danno economico che rientrerebbe nell’ordine fra i 2,3 e i 3,7 milioni di euro. I cittadini non possono solamente pagare le tasse, ma necessitano che, chi amministra i loro proventi fiscali, ne faccia buon uso.
  • Luciano Comelli La funzione giudiziaria è composta tanto da polizia quanto da magistratura, con la seconda che può ribaltare i provvedimenti della prima, in questo non c’è niente di assurdo ma è anzi (entro certi termini) assolutamente fisiologico del sistema.
    In ogni caso non vedo come questo possa indurre a predicare il lasseiz faire e ad affermare che la polizia (amministrativa e giudiziaria) debba lavorare alla carlona o non lavorare proprio, visto che poi un giudice di pace annulla delle sanzioni. 
    Se questa è l’idea, siamo proprio apposto. 
    (e cmq 22 sentenze per divieto di sosta non mi sembrano un granchè, i GdP accettano di tutto ormai….)
    Sui ragionamenti economici lascio perdere, va da se che gli investimenti di un’amministrazione pubblica anche accorta e virtuosa si fanno in un ottica di capital budgeting e non certo con studi di parte!
  • Alessandro Ciolfi Permettimi, 22 sentenze emesse a favore di nostri 22 assistiti (totale 100% di accoglimento), in quanto il Comune di Latina ha inopinatamente utilizzato la normativa in materia di parcheggi a pagamento, come tu dici, alla carlona col solo intento di fare cassa e non dare nessun servizio ai cittadini. Abbiamo come associazione in difesa del consumatore, presentato esposti alla Prefettura e sollecitato due interrogazioni parlamentari in merito. Con il risultato che è uscito su tutti i quotidiani, ovvero la disciplina in materia di parcheggi a pagamento è stata espressa con un vero abuso di potere da parte delle amministrazioni periferiche (latina compresa). Il problema non è della Polizia Municipale, ma della Politica e delle Politiche attuate. Basterebbe veramente poco per far aumentare le percentuali economiche, purtroppo qui soccorre la mera incapacità di gestione e il lassismo di chi dovrebbe fare. Risultato? Per far quadrare bilanci a dir poco disastrosi, si iscrivono nello stesso voci, come i proventi (in preventivo !) dalle sanzioni amministrative. Sicuramente, il Comune di Latina nel consuntivare questa voce, ha visto che non è in linea con quanto preventivato, ed è corso subito ai ripari……. con buona pace dei cittadini.
  • Luciano Comelli OK ma questo è un altro discorso, mi sembra che il momento in cui si fanno le regole sia diverso dal momento in cui si fanno rispettare.
    Se lei dice che il problema non è della polizia municipale, allora siamo d’accordo. Che poi, sia ben chiaro, io non intendo difendere a spada tratta i corpi di polizia urbana ne in particolare quello di latina, bensì il concetto che se “qualcuno” facesse rispettare di più le regole non ci sarebbe altro che da rallegrarsi. 
    Se le regole poi sono illegittime e distorsive di principi più ampi è sacrosanto ricorrere e battagliare quanto sia necessario, ed ottenerne la revoca e con essa la compensazione di ogni danno. Ma le contravvenzioni, al momento, vanno elevate comunque.
  • Alessandro Ciolfi Su questo sono sempre stato d’accordo. Il funzionario amministrativo nel pieno rispetto della legalità deve sempre e comunque fare della normativa la sostanza. Di converso, cadrebbe anch’esso in un reato di omettere. Le Politiche è ben altra cosa. Se ogni persona e quindi ogni autoveicolo che si reca in un luogo ove ha già in preventivo ed in budget una spesa, e questa spesa la vuole fare in quel determinato posto, la mancanza di politiche adeguate (in questo caso parlo dei parcheggi) potrebbe far cambiare idea della persona, non sulla spesa, ma sul luogo ove farla. La moltiplicazione delle individualità che ragionano in tal senso, può arrecare un grave danno economico a causa di politiche errate. La concorrenza poi di prodotti non monopolistici fa il resto.
  • Luciano Comelli Beh allora ci siamo capiti male.
    Però il danno economico di cui lei parla è relativo, perchè è un danno per alcuni ed un beneficio per altri. Se non si potesse “danneggiare” nessun operatore economico a vantaggio di nessun’altro, non potrebbero esistere le politiche della mobilità. Che naturalmente, invece, esistono in tutto il mondo, ed hanno ragione di esistere! 
    Questo a prescindere dalla legittimità del discorso dei parcheggi a Latina, ma generalizzando la cosa: il comune potrebbe pure cambiare politica dei parcheggi, ma potrebbe pure istituire (ad esempio) una ZTL in tutto il centro storico in modo assolutamente lecito ed “armonioso” con leggi, principi ed obiettivi sociali: in quel caso il suo discorso sui clienti che cambiano abitudini avrebbe ancora vigore?
  • Alessandro Ciolfi Il mercato economico determina le politica di uno stato, ma sono le politiche che determinano il funzionare o meno di un mercato. Lo spostamento di una determinata massa da un posto all’altro (in termini monetari) dovrebbe essere sempre in virtù di un politica e non in ragione di una causa. Poi qualsiasi discorso, come lei dice e prende in esame la fascia a traffico limitato, va sicuramente discussa con le parti sociali e gli operatori socio-economici e non imposta a prescindere. Sarei ben lieto di sapere che, parcheggiando fuori tale fascia, potrei fare lunghe passeggiate per il centro, e prendere il mio solito caffe nel mio solito bar. Ma dovrei ben sapere che il centro è chiuso al traffico, e che ho delle valide alternative (numerosi parcheggi a ridosso del centro) che mi permettano la mia attività di tempo libero. Avrei molto dispiacere nel sapere, invece, di un centro chiuso, e di dover per forza parcheggiare in divieto di sosta, in quanto alternative valide non sono state previste (lasciamo il discorso dei mezzi pubblici di mobilità a parte, meriterebbe una lunga riflessione).
  • Sergio Andreatta Dal dibattito tra Ciolfi e Comelli è emerso un approfondimento. Resta, però, la necessità di operare in ambito di legalità, senza particolari concessioni.

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