Joel Owen è l’autore dell’opera pittorica ritrovata al IV Circolo didattico di Latina.
di Sergio Andreatta (641) – __www.andreatta.it__p=8615
Expertise (PdF) e punto di vista dell’arch. Vincenzo Tetro: Andreatta
(Contributo pervenuto il 21.01.2013 dalla dirigenza scolastica dell’I.C. “G.Giuliano” di Latina. In realtà LatinaOggi aveva pubblicato nell’edizione del 17 gennaio un articolo, a firma di Francesca Del Grande, piuttosto impreciso sull’argomento. Tra l’altro veniva misconosciuto il ruolo fondamentale dello scrivente nella salvaguardia della tela e nella proposta di restituzione alla Pinacoteca Civica, già avanzata formalmente molti anni fa).
Joel Owen è l’autore dell’opera pittorica ritrovata al IV Circolo didattico di Latina. Un’antica “poesia silenziosa“, direbbe Plutarco tratta dall’obblio e dalla polvere. Ho interpretato come tale la firma dell’autore sulla tela (in foto) che ho personalmente custodita per vent’anni, nella consapevolezza di un qualche valore pittorico, malgrado il cattivo stato di conservazione della stessa che ne richiedeva e ne richiederebbe un restauro anche per via di un foro determinato forse da un colpo di pistola. Il quadro di Joel Owen è stato custodito con cura ed esposto nella parete retrostante la mia scrivania nello studio dirigenziale del IV Circolo didattico di Latina (Scuola primaria Carlo Goldoni) in Via Sezze 25. Si tratta di un pittore scozzese (1891-1931) di un certo nome che aveva viaggiato da giovane nelle Paludi Pontine forse in cerca di quella “romantica” ispirazione già tipica, nei secoli passati, del “grand tour” degli artisti, seppure il soggetto qui trattato che è datato 1916, rappresenti un paesaggio lacustre dalle tinte forti, più tipico del paesaggio e delle luci nordiche. Una donazione (?) attratta forse dal fascino per la nascente ideologia mussoliniana, chi lo sa, o dalla personale suggestione sua o degli eredi per il paesaggio delle città nuove e senza mura che cominciavano a punteggiare, popolandola, la pianura pontina appena estratta con bonifica integrale dalle malsane paludi. Ipotesi verosimili. Una ricerca, oggi anche comodamente effettuabile su internet, riporta una galleria di quadri dell’autore analoghi, se non del tutto simili nel tema, a conferma dell’autenticità della mano, simile nello stile pittorico e nella nuance delle tinte usate. Il quadro, senza contenere la pretesa di essere un capolavoro, avrebbe una certa quotazione, pure battuta nelle aste di Londra. Rimane, tuttavia, il mistero di come questo quadro sia potuto pervenire nella disponibilità del IV Circolo didattico di Latina da me diretto per vent’anni dal 1992 al 2012 e accortamente da me preservato e salvaguardato da trafugamenti con la stessa sua esposizione pubblica in luogo protetto. La tela, da me casualmente rinvenuta, giaceva abbandonata a terra in un locale della Direzione didattica, ben occultata dietro un armadio, probabilmente anche pronta a prendere la fuga. Come, questo quadro del pittore scozzese, possa essere pervenuto fino al IV Circolo didattico rimane, tuttavia, un mistero difficilmente ora risolvibile. Facile pensare che il quadro donato al sorgente Comune di Littoria – uno dei tre soli quadri di pittori stranieri che si sa per certo esser stati donati come contributo alla formazione di una pinacoteca – possa aver seguito nel dopoguerra la sorte di altre opere di artisti ben più importanti e rappresentativi per il Regime: la via dell’alienazione arbitraria. Opere trafugate dalla Pinacoteca civica per una cultura predatoria in un clima di scarsa vigilanza dei beni pubblici o per velleità di migliore rappresentanza di alcuni uffici comunali. Purtroppo alcune opere pittoriche di ben più significativo valore e alta quotazione sul mercato si troverebbero ora illegittimamente chiuse, più che disperse per la guerra come si è voluto propalare anche a fini di distoglimento dell’attenzione, nei forzieri delle case di alcuni esponenti della Latina-bene, di qualche erede di politico e funzionario comunale dell’epoca. Stiamo parlando di un ben strano diritto al taccheggio consentito allora dallo status e tollerato, di un malcostume – ma in realtà di un reato – ancora persistente e perseguibile. Alcune tele, peraltro, sarebbero state dirottate, non si sa se con previa autorizzazione formale e verbale di consegna del sindaco dell’epoca, da alcuni assessori per elevare il livello di rappresentanza e di immagine dei loro uffici comunali (come a voler dire e comunicare “Se mostro un ufficio importante tutti immediatamente percepiscono il mio status e capiscono il mio rango”) e da qui non più restituiti alla scadenza del mandato amministrativo ma man mano – step by step – svaniti nell’indifferenza culturale dell’epoca e nell’ignoranza circa il loro effettivo valore. Alcune tele avrebbero così preso la strada delle più disparate dislocazioni esterne, tra cui probabilmente con autorizzazione l’ufficio della Direzione didattica. La Direzione del IV Circolo era l’ufficio scolastico, anche politicamente, più vicino al Municipio e in quel periodo – prima del suo definitivo trasferimento nel 1979 nella nuova sede di Via Sezze 25 – operava e occupava interamente la palazzina della “Teti”, all’inizio di Via Duca del Mare, quasi all’imbocco di Piazza del Popolo mantenendo con l’ufficio del sindaco intrecci politici in consonanza democristiana (dott. Evelina Grossi De Santis, storica direttrice didattica). Ma il IV Circolo esercitava giurisdizione anche su alcune scuole elementari già esistenti in tempi pre-bonifica (come a Casale dei Pini, ora Borgo Grappa) allora dipendenti dalla Direzione didattica di Anzio e poi, con la sua istituzione, dall’unico Circolo didattico di Latina (il I di Piazza Dante). Nell’archivio della Direzione non risulta all’inventario il carico della tela da me ritrovata né risultano atti diversi di donazioni private per opere pittoriche. Oltre dieci anni fa avevo scritto in merito una lettera protocollare al sindaco Ajmone Finestra e all’assessore alla Cultura (Tetro) perché si procedesse ad una ricognizione puntuale dell’opera senza riceverne però riscontri. Terminando il 1 settembre 2012 la mia carriera di dirigente scolastico d’Italia (35 anni di direzione) mi dichiaravo preoccupato per la custodia e per l’eventuale dispersione di questa tela, disposto a donarla alla Pinacoteca Civica del Comune di Latina da cui forse era uscita. Colloquiando alcuni giorni fa, in occasione di una mostra sugli 80 anni di Littoria-Latina, nuovamente con l’arch. Vincenzo Tetro, noto esperto d’arte e curatore di cataloghi oltre che vincitore della Medaglia d’Oro all’Architettura 2012, lo stesso conveniva con me, dopo aver visionato l’opera, sull’identificazione dell’autore, la quotazione e la probabile appartenenza (però tutta ancora da dimostrare*) al primo patrimonio del Comune. Ora questo quadro di
Joel Owen, entrato non si sa come a scuola ma ormai nel suo patrimonio – salvo diversa dimostrazione – anche in virtù di quella mia lettera al Comune rimasta inevasa e senza riscontri su un definitivo accertamento con determinazione del titolo di proprietà, rappresenta anch’esso uno squarcio di piccola storia retrospettiva, artistica e antropologico-culturale, della nostra società pontina. La tela, rientrata nel patrimonio dei beni del IV Circolo che la ha gelosamente custodita e valorizzata – mio tramite – per decenni, è stata, nel recente passaggio di consegne, affidata alla dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo “G.Giuliano” in cui è confluito per aggregazione il IV Circolo didattico di Latina, a seguito delle operazioni di dimensionamento scolastico previste dall’art. 19, c.4, della L. n. 111/2011. Sergio Andreatta, dirigente scolastico del IV Circolo didattico di Latina.
* Mi si dice che la seconda pagina dell’Inventario delle Opere donate al Comune di Littoria sia stata strappata (non penso casualmente) per cui risulterebbe difficile, se non ormai impossibile (se non affidandosi forse alle indagini del nostro concittadino Col. Garofalo già del R.I.S.), risalire a quella parte di elenco.