A forza di successi personali il trentatreenne piccolo-grande attore ciociaro, dopo i teatri, si sta facendo apprezzare anche al più vasto pubblico della tv e della cinematografia internazionale. “La sola cosa che posso fare è guardare in alto” gli viene subito da dire senza mediatezze, esattamente come il dottor Lemuel Gulliver, medico a bordo delle navi di Sua Maestà britannica quando, dopo Lilliput dove le dimensioni del mondo erano minuscole, approda nell’isola di Brobdingnag dove le dimensioni risultano, invece, capovolte ed è lui a diventare, ora, un … lillipuziano.
Il buffo gioco del ribaltamento delle dimensioni, e tutto quello che comicamente comporta nel corso del racconto, servivano al Jonathan Swift de “I viaggi di Gulliver” a bersagliare la ragione borghese prevalente del suo tempo, a criticare l’assolutizzazione della presunta “normalità” che si contrapponeva all’evidenza materiale dell’esistente, di tutta la gamma delle esistenze e delle esperienze possibili, della molteplice pluralità, delle diversità che per l’autore non dovevano essere più considerate errori, tanto meno peccati come venivano pure considerate da un certo sistema culturale, etico e teologico dei suoi tempi.
I tanti “lorenzi” dell’epoca sembravano portare in sé un peccato originale diverso e ben più gravoso di tutti gli altri, una condanna sociale senza appello… ma nel cammino della civiltà non era stato sempre così per loro e la presenza di un nano non era sempre stata considerata nella società storico-religiosa come qualcosa che, per quello che era, minacciasse l’uomo, lo danneggiasse nella sua immagine nel frattempo elevata a immagine di dio.
Bes, nell’antico Egitto, era addirittura il simbolo della protezione dal malocchio, il patrono che proteggeva le partorienti dagli influssi negativi di ogni genere…
Lorenzo, il piccolo-grande uomo di Picinisco, che da bambino avrebbe voluto crescere come tutti fino ai limiti dello sviluppo consentito agli altri, è da sempre la benevola mascotte del paese.
Tutti gli vogliono un gran bene sin dalla nascita.
Eccolo schizzare veloce sulla sua moto, parte indispensabile di se stesso e che lo ha reso famoso in tv, per le viuzze di questo bel paese del Parco Nazionale d’Abruzzo, versante laziale, che fai fatica a stargli dietro con la vista.
Lo segue a qualche secondo di distanza la svolazzante lunga coda dei suoi capelli neri.
“Vivo ogni giorno al massimo – aveva dichiarato in un’intervista rilasciata a “Il Tempo” il 16 luglio 2006, il trentatreenne dall’alto dei suoi 130 centimetri di statura – vivo senza badare al futuro né al passato. Certo ho dovuto subire qualche discriminazione che però mi ha temprato. Non sopporto la presa in giro e, sebbene la vita la veda dal basso, i miei pensieri mi fanno volare alto…”.
Quando parla di sè non si concede alla facile comicità per il gusto grossolano di far ridere ma è pieno di una grandissima, e velatamente sofferta, dignità che non rivendica oltre a parole ma che devi saper indovinare nel bagliore difensivo dei suoi occhi…
Le sue presenze in televisione e al cinema cominciano ad essere ormai frequenti. E la sua notorietà comincia ad estendersi al grande pubblico, specialmente nella simpatia dei bambini, fino a livelli internazionali con la chiamata a Cinecittà nel 2006 per la partecipazione al kolossal “Roma”, prodotto insieme da RAI-BBC, dove ha interpretato la parte di un… possente legionario dell’impero romano.
Così, step by step, Lorenzo che era entrato per caso nel mondo artistico, la prima volta nel 2001 come comparsa in uno spot pubblicitario della Ford con Giobbe Covatta, sta sedimentando un curriculum artistico di tutto rispetto.
Ma agli esordi c’è stata la sua indimenticata partecipazione artistica al gruppo folkloristico “I Giovani di Picinisco” con cui intervenne nel 1995 anche al programma “Utile e Futile” condotto da Monica Leofredi e Sebastiano Somma. Nel 2002 è per quattro puntate nel programma di Gianni Morandi, “Uno di noi”, nelle caratterizzazioni che più si confanno al suo particolare “rôle de physique”, di clown… di carattere, motociclista e torero.
Guidare la moto a sua misura non è soltanto il suo hobby, è parte stessa della sua anima, la velocità uguale agli altri, il desiderio, più che il canto, di trasformarsi in cigno tra i cigni, la voglia di un’impossibile indistinzione.
Luciano Pavarotti, che in questi giorni ha vissuto le recrudescenze di una sua malattia, lo volle nel 2003 per una comparsa nel videoclip “Ti adoro”. E Giorgio Panariello lo ingaggiò per un’esibizione con la moto, vera “protesi” di se stesso come direbbe il Marshall Mc Luhan de “Gli Strumenti del comunicare”, per il programma “Torno sabato 3”. Ed eccolo, poi, nel singolare ruolo di uno scippatore nel programma (2003) “Smetto quando voglio” di Fabio Volo e, addirittura, a Roma come ballerino nel musical teatrale (2004) del coreografo Alessio Mantovani. E possono, mai, Le Iene non coinvolgerlo, lui singolare piccolo-grande personaggio, in una loro puntata (del 27.04.2004) con Giulio Golia? Torna a fare il ladro in “Distretto di polizia n. 5”, raro esempio di comicità e umorismo applicato alla cronaca nera e interpreta il ruolo del protagonista nel video d’arte interattivo “The Dwarf’s Greatest Dream” (Il grande sogno di un nano) di Matteo Basilé e Franco Lo Svizzero ( in foto 2) girato a Matera nel 2005 e presentato in molteplici vetrine artistiche. In questo film interattivo è lo stesso spettatore a intraprendere come un viaggio onirico diventando tecnicamente egli stesso attore insieme a Lorenzo. Qui Basilé, porta per la prima volta i suoi ritratti, fino ad oggi solo fotografici, ad una nuova ‘vita’ cinematografica avventurandosi nelle infinite possibilità tra arte e nuove tecnologie, tra fotografia e cinema. In questo film Lorenzo Bianchi, il nano, diviene “il contenitore per una poesia senza tempo in un percorso tra sacro e profano” (www.glocal-project.com ).
E farà da modello, il piccolo Lorenzo, per altre opere dello stesso fotografo, prima d’interpretare sempre per lui il ruolo di attore protagonista in “Per grazia ricevuta”, spettacolo scenico rappresentato in quel di Padula, mentre sta per entrare a far parte, ancora come attore significativo, di un nuovo progetto dello stesso autore che si svilupperà dentro la Reggia di Caserta. Nell’opera teatrale “La lotta” di Raffaele Curi, tenuta alla Galleria Foro Traiano di Roma, che ha visto come protagonista il ballerino Roberto Bolle, c’è anche posto per una sua performance.
Pur conoscendo Lorenzo fin da piccolo, sapevo veramente poco delle sue doti artistiche, ora spalmate in molteplici attività, finché non è capitato che mi mettesse egli stesso a conoscenza del fatto che, per il ruolo di figurante nella rappresentazione teatrale del “Macbeth” al Teatro Regio di Parma per la regia di Liliana Cavani (2006), aveva indossato uno dei tanti costumi (in foto 1) per lo spettacolo disegnati, nello studio romano di Alberto Verso, dalla giovane emergente stilista-costumista di Latina Giorgia Eloisa Andreatta.
“Mamma detective” è una fiction che permette ancora una volta a “Lory White”, questo è il nome d’arte di Lorenzo Bianchi di Picinisco in alta Val di Comino, (dove l’inglese per via di antiche emigrazioni è usuale e tipico per le vie del paese più del famoso pecorino nelle cucine), di ben figurare; mentre è di nuovo attore nell’ultimo videoclip musicale del gruppo Mas Ruido. Interpreta, quindi, una piccola parte con Diego Abatantuono in “2061”, il nuovo film di Carlo ed Enrico Vanzina, una commedia apocalittica sul nostro Paese proiettato in un Medioevo prossimo venturo, coprodotto da Rai Cinema-International Video 80, in proiezione nelle sale cinematografiche dal 23 ottobre.
E per finire questa lunga e già significativa rassegna su Lorry White / Lorenzo Bianchi non c’è che da aggiungere ancora che, perfino, “El Piotta” / Francesco lo vuole compartecipe del suo prossimo videoclip…
Per avere un parametro adatto ad ogni sua interpretazione attoriale dobbiamo certamente pensare a scene sempre un po’ surreali, comiche e impressionatamente ridanciane. Ma un personaggio così, se non ci fosse nei set, bisognerebbe proprio inventarlo. E così l’arte, a cavalcioni del suo piccolo e fedele destriero meccanico che gli ha permesso, ancora non del tutto pienamente ritengo, di esprimere tutta la sua personalità, alla fine senza volerlo è diventata per lui anche la sua prima, se non unica, ragione di vita. Ad majora, Lorenzo!
(Foto fornite dall’artista stesso)
Chiunque fosse interessato a sue prestazioni artistiche, partecipazioni in film, varietà e/o per spot pubblicitari può contattarlo direttamente ai seguenti indirizzi:
Lorenzo Bianchi, alias “Lorry White”:
e-mail: lorythebest74@libero.it
Via Porta Saracena 3
03040 PICINISCO (FROSINONE)
Tel. 0776/66096 – Cell. 338/2023296