4th Set, 2007

Scuola: Nuove Indicazioni per il curricolo

Con le Nuove Indicazioni “Le scuole dovranno educare istruendo gli studenti e mettere al centro l’alunno-persona: solo così si riduce il rischio che gli istituti diventino progettifici dove si perde di vista la specificità di ciascun ragazzo”, così oggi il Ministro della Pubblica Istruzione, Giuseppe Fioroni. Il curricolo punta all’essenziale e cioè all’italiano, alla matematica, alla storia e geografia, all’inglese e all’informatica…Per chi suona la campanella? Quest’anno nelle 42 mila scuole statali d’Italia, dall’infanzia alle superiori, per piu’ di 7 milioni e 740 mila alunni dei diversi ordini di scuola. Il primo squillo sarà a partire da lunedì prossimo, secondo i diversi calendari regionali. Nel Lazio si comincia il 12 settembre, e il 13 per le superiori, ma molte scuole in autonomia hanno deliberato, anche qui a Latina, di anticipare a lunedì 10. Complessivamente saranno più 9 milioni e 740 mila gli alunni italiani che frequenteranno se si aggiungono quanti, un milione circa (soprattutto bambini della scuola dell’infanzia), hanno scelto di frequentare i banchi delle scuole paritarie.
Gli alunni stranieri di “cittadinanza non italiana” supereranno, per la prima volta quest’anno, più di 500 mila (50.000 unità in più rispetto all’anno scorso). E questa caratteristica deve far subito pensare alla necessità di una pedagogia dell’accoglienza e della multi-interculturalità con forme e percorsi didattici di valorizzazione della pluralità delle varie essenze culturali esistenti nel nostro territorio pontino.
E intanto oggi, martedì 4 settembre, il ministro Fioroni in un’apposita conferenza stampa convocata presso il Ministero della pubblica istruzione, ha presentato le nuove Indicazioni nazionali per le scuole dell’infanzia e del primo ciclo.
Stampate in centinaia di migliaia di copie saranno personalmente consegnate, a partire da domani, a tutti gli insegnanti per avviarne lo studio e poi la pratica applicazione.
Il Testo riveduto, corretto e poi definitivamente approvato dal C.N.P.I. (Consiglio nazionale della Pubblica Istruzione) è quello elaborato dalla Commissione Ceruti.
Su questo testo di indirizzo programmatico su finalità e obiettivi si strutturerà, per tutti i prossimi mesi, se non anni, il lavoro dei Collegi dei docenti… Le Nuove Indicazioni tracciano le linee e i criteri per il conseguimento delle finalità formative e degli obiettivi di apprendimento per la scuola dell’infanzia e del primo ciclo, in sostituzione delle precedenti Indicazioni proposte transitoriamente alle scuole negli anni scorsi. Partono già da quest’anno con l’ elaborazione di nuovi curricoli di studio, secondo una metodologia operativa di studio e di approfondimento, accompagnata da flessibilità e gradualità di applicazione. La prima fase sperimentale di attuazione durerà fino al 2009. Dal 2009-2010 le Indicazioni per il curricolo entreranno definitivamente a regime, accompagnate da apposito Regolamento. Le Indicazioni sono proposte culturali ma non vanno a toccare l’organizzazione oraria degli insegnanti. Dopo la sperimentazione dei due primi anni si procederà a una risistemazione complessiva di tutto il periodo dell’obbligo. Per la prima fase iniziale di accompagnamento sono erogati 36 milioni di euro di stanziamento come previsto dalla Finanziaria 2007. Già per la scuola primaria vengono individuate tre grandi aree disciplinari: area linguistico-artistico-espressiva; area storico-geografica; area matematico-scientifico-tecnologica. Viene sottolineata l’importanza di un insegnamento disciplinare non frammentato, capace di far cogliere le interconnessioni tra i diversi saperi e di avviare gli alunni ad una visione unitaria della conoscenza. Si favorisce l’interdisciplinarietà e il lavoro collegiale tra insegnanti di discipline diverse. Non vengono date “ricette” ma suggeriti criteri per una buona scuola. Gli obiettivi tengono conto degli orientamenti europei, senza sacrificare i contenuti più significativi della nostra tradizione culturale. La didattica delle Indicazioni, senza trascurare una solida competenza strumentale, intende soprattutto accrescere l’autonomia di pensiero, di studio e di apprendimento dell’alunno. Le nuove Indicazioni intendono essere rispettose dell’autonomia metodologica degli insegnanti, definendo criteri senza arrivare mai a prescrivere ricette. La scuola adulta cui si rivolgono, proprio per la libertà di cui ora essa può disporre, viene ulteriormente responsabilizzata…
“Uno sguardo sull’educazione” che cambia, quindi, e che si vuole monitorare nei suoi processi. Indispensabile per governarla in tutti i suoi livelli “con indicatori di risultato”. Ogni istituzione scolastica viene così invitata a produrre le sua autoanalisi d’istituto del P.O.F., a strutturare al suo interno un proprio Nucleo di valutazione. I dati, estrapolati dai dati precedenti ricavati dalle risposte ai questionari P.I.S.A., per alunni e dirigenti scolastici, avevano confermato infatti il fallimento dell’impianto centralistico ed unitario del sistema italiano d’istruzione. Ed ecco, allora, questo Ministro dimostrare un’insolita fiducia nell’autonomia piena di cui dispongono per legge le scuole, tentare di elevarne gli standard di qualità dall’interno, elevare l’obbligo scolastico a 16 anni, richiamare l’autorevolezza dei docenti, ripristinare forme di severità e disciplina, premiare con la loro iscrizione in un Registro nazionale gli studenti classificati eccellenti alla maturità.
Intervenendo con piccole ma varie e tante successive operazioni “di cacciavite” questo Ministro della P.I. sta dando un’incisività straordinaria a quello che fa, con una concretezza ben maggiore a quella della macrosistemica riforma della Moratti (L. n.53/2003). Eccolo, ancora, firmare la circolare che, in applicazione della legge Finanziaria 2007, assegna ben 64 milioni di euro aggiuntivi (cui può accedere ogni scuola a prescindere dal grado) per favorire l’ampliamento dell’offerta formativa (P.O.F.), e un pieno utilizzo degli ambienti e delle attrezzature scolastiche, anche in orario diverso da quello delle lezioni, a favore di studenti e genitori ma anche dei giovani ormai usciti dal circuito educativo e degli adulti interessati ad aggiornare la propria formazione e ad avvicinarsi ai nuovi saperi. “SCUOLE APERTE”: è la sostenuta possibilità di Progetti culturali, non essenzialmente con finalità pedagogica, che è oggi possibile promuovere in ogni Territorio assecondando o no le sue vocazioni, rispondendo o no alle sue nuove emergenze di ogni tipo.

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