Chi educhiamo? Dove andiamo? Quali sono i traguardi?…
Le insegnanti statali impegnate a programmare la strutturazione dei loro percorsi didattici e le insegnanti delle scuole comunali dell’infanzia di Latina, impegnate in un II Modulo formativo presso il IV Circolo didattico, si interrogano sull’impatto delle nuove Indicazioni ministeriali che abrogano quelle morattiane del 2004. Due anni di sperimentazione prima dell’entrata a regime dal 2009.
Le novità sono arrivate nel mondo della scuola dell’autonomia sotto forma di Nuove indicazioni o meglio col nome esatto di “Indicazioni per il curricolo” presentate ieri, 4 settembre, in sede di Ministero della Pubblica Istruzione e che vanno a sostituire quelle morattiane del 2004. Le nuove linee-guida dell’istruzione riguardano le scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado. Ma già a maggio intervenendo al Seminario, presso la Biblioteca Nazionale Centrale, su “Cultura, Scuola, Persona” il ministro Giuseppe Fioroni aveva anticipato la cornice culturale e il metodo entro cui si sarebbero mosse le Indicazioni. “Dare senso alla frammentazione del sapere: questa è la sfida. … Non si può ridurre tutto il percorso della conoscenza alla semplice acquisizione di competenze. Compito della scuola è educare istruendo le nuove generazioni, e questo è impossibile senza accettare la sfida della trasmissione di un senso dentro la trasmissione delle competenze” aveva detto il ministro. Chi educhiamo? Dove andiamo? Quali sono i traguardi?… Ecco allora, questo documento di programmazione che si presenta per la prima volta sotto una fisionomia unitaria, all’insegna di una logica di coerenza e continuità tra i tre gradi scolastici di base, cui si deve aggiungere il biennio delle superiori nell’ambito dell’estensione dell’obbligo scolastico fino a 16 anni. Per la scuola dell’infanzia il gancio viene trovato negli Orientamenti del 1991 e con i riproposti “campi di esperienza”, semplificati a cinque (Il sé e l’altro / Il corpo e il movimento / Linguaggi, creatività, espressione / I discorsi e le parole / La conoscenza del mondo). Per la scuola primaria la continuità viene cercata per qualche verso e trovata, seppure in una visione del tutto nuova che ci addentella all’Europa, nei Programmi didattici del 1985 e più ancora nella L.n.148 del 1990, che ispirò a suo tempo l’organizzazione per moduli, tanto per intenderci, dove i tre ambiti lasciano, ora, spazio alle tre aree disciplinari e per la scuola media alle discipline di studio. Quindi nella scuola primaria avremo l’area linguistico – artistico espressiva (italiano, lingue comunitarie, musica, arte e immagine corpo-movimento-sport); l’area storico geografica (storia, geografia) e l’area matematico-scientifico-tecnologica (matematica, scienze naturali e sperimentali,tecnologia). Quello che mi preme sottolineare, come ho già fatto questa mattina davanti alla mia comunità professionale dei docenti e alle insegnanti di tutte le Scuole Comunali di Latina, presenti in Aula Pacis al IV Circolo didattico di Latina, per la prosecuzione del II modulo formativo in servizio dopo quello di luglio, è, pur nella complessità dello sfondo socioculturale attuale, la proposta di un “apprendimento per tutti” che valorizzi appieno le potenzialità e le capacità di ognuno. Le sfide ora lanciate, già previste dall’O.C.S.E., si riferiscono così alla quantità (tempo-scuola in aumento di anni), alla qualità (monitoraggio dei traguardi raggiunti da parte di agenzie e nuclei di valutazione), all’equità (offerta formativa in pari opportunità per tutti, soprattutto per i più svantaggiati). E’ la voce dell’Europa che per la prima volta irrompe con forza nel sistema scolastico italiano. Quindi basta con l’autoreferenzialità nazionalistica… Il lavoro è stato presieduto dal prof. Mauro Ceruti, sotto la supervisione del filosofo francese Edgar Morin, e ha prodotto il documento culturale presentato il 3 aprile scorso con il nome “Cultura Scuola Persona”, inserito nella parte iniziale del testo delle stesse Indicazioni. “Cultura scuola e persona sono inscindibili” ebbe a dichiarare nell’occasione Morin e per questo la centralità viene riconosciuta al soggetto che apprende, alla sua individualità in rete con “le relazioni che lo legano alla famiglia e ai diversi ambiti sociali, regionali ed etnici”(nota d’indirizzo M.P.I. 2006/2007). Alla sessione introduttiva di presentazione di questa mattina in Aula Pacis della “Carlo Goldoni” erano anche presenti il dirigente del Settore 8° – Servizi Socio-Culturali – del Comune di Latina, arch. Giorgio Ceracchi, le funzionarie Maria Grazia Portas e Dorina Passamonti e lo stesso nuovo assessore alla Cultura e all’Istruzione, Bruno Creo (f.to Sergio Andreatta), che ha ringraziato le docenti per il servizio reso e apprezzato molto lo sforzo messo in cantiere dall’Amministrazione comunale in sinergia con la direzione didattica, diretta dal dirigente e psicopedagogista dr. Sergio Andreatta, per sviluppare la formazione in servizio delle docenti comunali ed implementare la qualità dell’offerta formativa sul territorio pontino.
5th Set, 2007
Chi educhiamo? Dove andiamo e con quali traguardi?…
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