18th Gen, 2006

Writer a Latina (I)

 

Writer a Latina (I/III)

Città invasa da scritte-spray di ogni tipo, stile e dimensione.

Espressione grafica estemporanea, e anche un po’ clandestina, d’arte, di emersione della propria personalità, del proprio pensiero, del desiderio di autoaffermazione, di una protesta specifica o di un ribellismo giovanile generalizzato? E chi è il fantomatico “Wop 71?”. 

Non c’è muro di cinta, parete di casa prospiciente una strada, colonna di portico del centro, recinzione di stadio o di una scuola, non c’è fontana, panchina o monumento che non porti impresso a Latina il messaggio o la firma di un writer.

Si è cominciato, qualche anno fa, coll’indirizzare “questi liberi artisti”, coltivandone le disposizioni creative, offrendo loro il lungo muro perimetrale di cinta dell’Oratorio San Marco, Campo Cos.

Alcuni di quei quadri avevano la pretesa (forse non solo tale) dell’opera d’arte, altri erano fatti da alunni delle scuole o dagli studenti del Liceo Artistico e risentivano per gran parte della valenza del messaggio propositivo, una sorta di pubblicità progresso.

Nel risultato delle varie tecniche e dei vari stili e contenuti alcuni disegni erano affreschi murali di buona mano, belli e gradevoli a vedersi, altri un pugno nello stomaco ma, comunque, era una sequenza di fotogrammi pittorici, in qualche modo accettabili e anche integrati in quella cintura del tessuto connettivo cittadino.

La valenza voleva essere anche pedagogica, come a dire:”Vi permettiamo di esprimervi, ma occupate qui, scrivete qui, non andate ad imbrattare altrove”.

C’era, quindi, una non conclamata speranza di contenimento di un fenomeno insorgente e progressivo.

Ma i giovani… (1/3 – continua)

Sergio Andreatta,© 8.01.2005, I/III

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