1st Ott, 2008

Littoria-Latina, qualche appunto

LITTORIA-LATINA 

 

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u LATINA, dal 1934 capoluogo di Provincia, è posta nel cuore dell’Agro Pontino, a 21 m. sul livello del mare (Tirreno), da cui dista meno di 5 km.(Capo Portiere), e a non più di 15 km. dai Monti Lepini (Abbazia di Valvisciolo,VII sec. e poi cistercense XII sec. in pietra locale con suggestivo Chiostro (tel. 0773.30013), nei cui pressi – Caracupa – è emersa recentemente una necropoli dell’età del ferro). Per l’aspetto demografico dai 2.500 Littoriani appena nel 1932 si passa si 15.000 Latinensi (così dal 1945) nel 1951, per registrare un alto e rapido accrescimento demografico e topografico tuttora in corso con 112.943 ab. nel 1997, ora più di 120.000, stimabili intorno ai 130.000 volendo considerare la folta presenza di neocomunitari ed extracomunitari compresi. Il prossimo censimento ISTAT del 2011 potrà attestare almeno per gli stranieri regolari (nel retaggio dell’ospitalità iniziata con il Campo Rossi-Longhi).

latina-fto-autore-sergio-andreatta.JPGLa città è stata fondata il 30.06.1932 su progetto dell’arch. Oriolo Frezzotti, costruita  a tempo di record e inaugurata, 170 giorni dopo soltanto, dal Capo del Governo il 18 dicembre dello stesso anno ( “ Regnando Vittorio Emanuele III, Benito Mussolini capo del governo questa terra volle redenta dal millenario letargo di mortifera sterilità…” similmente a quanto riportato nell’iscrizione sulla torre di Sabaudia ) sul sito di un esiguo abitato, il Quadrato, prima soltanto cantiere (come i più esterni Sessàno ora Borgo Podgora e Capograssa ora Borgo S.Michele) per operai, maestranze e tecnici idraulici e agrari della Soc. di Bonifica. L’architettura del nucleo di fondazione radiocentrico, a pianta ottagonale, importante esempio di razionalismo urbanistico, è quella che si definiva all’epoca come  «Novecento», qui nella variante più accentuatamente ‘littoria‘ (e tale fu, infatti, il nome assunto dalla città fino alla caduta dell’era fascista e alla delibera di rinomina adottata dalla Deputazione provinciale il 5.04.1945).

latina-piazza-liberta-fto-sergio-andreatta.JPGNel dopoguerra quello che inizialmente era soltanto un modesto insediamento commerciale e amministrativo a servizio degli appoderamenti di bonifica operati dai Consorzi della Bonifica Pontina e di Piscinara (costruiti 499 km. di strade, 3.040 case coloniche, 205 km. di canali, disboscati e dissodati 41.600 ettari di terreno e 20.330 ettari di bosco) e affidati all’O.N.C.(Opera Nazionale Combattenti) ha saputo mostrare intorno agli anni ’60, grazie anche agli stimolanti interventi della Cassa per il Mezzogiorno, una sorprendente  vitalità nell’ambito della trasformazione industriale di una zona tipicamente agricola (processi di intensa industrializzazione con stabilimenti meccanici, alimentari, chimico-farmaceutici lungo la Via Pontina ed i maggiori assi stradali), sino ad arrivare alla presente situazione  di terziarizzazione e di trasformazione economica e di impetuoso sviluppo demografico di seconda città del Lazio (oggi 30a nell’Italia delle cento città ) protesa ormai verso l’orizzonte dei 150.000 abitanti. latina-san-marco-fto-sergio-andreatta.JPG

Il capoluogo di provincia è collegato a Roma (ferrovia, SS. 148 e Via Appia ) e a Napoli  (ferrovia, A1 ), benché da anni la società civile pontina ed il mondo imprenditoriale richiedano, per ora ancora sterilmente, il potenziamento e l’ottimizzazione di tali collegamenti viari tramite il raddoppio della SS. 156 per Frosinone (59 km.) e la costruzione della bretella autostradale  Latina-Valmontone  sulla A1 e l’ammodernizzazione della Pontina (il controverso Corridoio Tirrenico). 

latina-torre-civica-fto-sergio-andreatta.JPG 

Il mancato adeguamento delle infrastrutture civili e una mancata politica del lavoro ha favorito negli ultimi anni un forte declino industriale con molti operai e tecnici che hanno perso il loro posto di lavoro, le loro sicurezze economiche e, perfino, la loro stabilità familiare, potendo trovare una qualche ricollocazione soltanto alcuni di essi nel settore dei grandi centri commerciali in enorme sviluppo nel territorio pontino.   (Sergio Andreatta, segue I Borghi di Latina)

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