Esmeraldas – Latina, 22 ore di viaggio, 19 di volo aereo. Dopo 4 anni di assenza la comboniana veneto-pontina Madre Camilla Andreatta (in foto di pochi minuti fa) è tornata oggi dalla sua missione tra gli afrodiscendenti della Provincia di Emeraldas in Ecuador. Dopo essersi occupata per oltre quarant’anni di pastorale educativa in Africa, Centro America e Sud America (vari Progetti per le famiglie come Hogàr Campesino, ecc…)
e adozioni a distanza (Progetto Educamy), negli ultimi anni la sua opera si è rivolta particolarmente agli ammalati, agli emarginati (Progetto “Vaso rotto”), agli ultimi che nel deprivato contesto sociale esmeraldegno sono numerosi. Come responsabile della pastorale sanitaria dirige attualmente ad Esmeraldas dal 2007 il Centro Medico Assistencial Madre Anastasia.
Dopo un breve approdo in famiglia a Latina, si sposterà nei prossimi giorni a Verona per un chek-up sanitario completo e per la necessità di qualche cura. Sarà anche l’occasione – in attesa di sottoporsi ad un intervento chirurgico – per fare gli esercizi spirituali all’interno della sua famiglia religiosa, quella dei comboniani e delle comboniane fondata a metà dell’ottocento da San Daniele Comboni per l’evangelizzazione dell’Africa. In seguito, completata la riabilitazione fisiatrica, spera di essere in grado di visitare la Rete dei sostenitori e dei benefattori italiani dell’opera di promozione e sviluppo dell’infanzia e dell’adolescenza che porta avanti nella missione di Esmeraldas, Rete che si estende in tutta Italia dal centro, al nord, al sud. Il primo pensiero di Madre Camilla è stato quello di inviare, intanto, un saluto e un ringraziamento ai tanti instancabili amici della Missione dei quali non si dimentica mai nelle sue preghiere. E il suo messaggio si può sintetizzare in questa frase: “Un amore può farsi abbagliare dalla luce che lo ha mosso – dice – ma non è mai cieco!”.
Scritto da : Sergio Andreatta
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