Premio Europeo di Narrativa “Giustino Ferri – D.H.Lawrence” 2008.
Assegno a Mario Desiati per “Il paese delle spose infelici”.
A ogni inizio d’autunno si inseguono le premiazioni degli scrittori, il rito torna anche nel piccolo gioiello della Val di Comino che è Picinisco. Qui c’è un’anima letteraria diffusa. Siamo quest’anno alla VI edizione del premio Europeo di Narrativa. Il 4 ottobre viene a ricordarci così, oltre l’amato santo patrono d’Italia, Francesco d’Assisi, in una giornata tanto tormentata dalla tramontana e dalla pioggia in questo suggestivo spicchio del Parco Nazionale PNALM, prevalentemente ancora verde ma con le disseminate sfumature gialle e ocra tipiche della stagione, l’insostituibile necessità della lettura. Non di una qualsiasi, della buona lettura. Tutte le ricerche su questa pratica collocano, ancora una volta, sconfortamente gli italiani in fondo alle classifiche internazionali. E questo, oltre che non essere onorevole né buono, è di cattivo auspicio. Sarà per la invadente civiltà delle immagini, per l’abuso dei massmedia, per il culto del… fare, spesso senza le giuste premesse di uno studio, e dello strafare per apparire, fatto sta che stiamo scivolando, diventando ogni giorno inconfutabilmente più asini. Asini e… presuntuosi. Bisogna, allora, ringraziare per queste stimolazioni culturali. Il Premio è stato dato alle 11 nella Sala Comunale di Largario Rione. Come noto questo premio ciociaro porta il nome di due noti scrittori, uno, G.Ferri, nativo proprio di Picinisco; l’altro, il famosissimo D.H.Lawrence, ospite alle Serre della famiglia Cervi nel 1919. E fu durante quel prolifico breve periodo invernale che l’inglese trasse lo spunto decisivo per portare a compimento il romanzo “The lost girl / La ragazza perduta” che stava fermo da un bel po’.
La Giuria composta dal presidente Giorgio Barberi Squarotti e da Elio Gioanola, Giovanna Ioli e il locale Gerardo Vacana ha deciso di premiare, quest’anno, il romanzo “Il paese delle spose infelici” del trentunenne pugliese di Locorotondo Mario Desiati, autore già con qualche pubblicazione apprezzata anche come poeta. Per lui raccontare è necessario, come per gli altri leggere. Chi sopravvive è costretto a raccontare a chi non sa, a chi non c’era perché emigrato da quelle desolate terre del sud non lontane da Alberobello dove si giocano i fatti. Il sud pugliese, e io ho un’amica del suo stesso paese e della sua età, vive di certe storie tragiche, di certe relazioni conturbanti e di certe strutture narrative che si animano spesso di scenari folcloristici fino a sembrare esotici. Disse una volta Carlos Fuentes: ”La tradizione e il passato sono reali soltanto quando vengono toccati, e a volte sottomessi, dall’immaginazione poetica del presente”. E’ quello che accade con il Desiati di queste pagine di cui vengono letti alcuni brani. Poi il colto sindaco, l’ing. Giancarlo Ferrera anima della manifestazione, conferisce al giovane autore l’assegno che gli permetterà di vivere meglio e di lavorare in tranquillità per un paio di mesi. Come a dire: “Continui a far venire alla luce altre storie interessanti, perchè le sono più proprie e familiari, come questa”. Un premio-incoraggiamento a non trascurare una cultura antropologica unica, quella di certi paesi del Meridione, che potrebbe andare rapidamente perduta per sempre. Sergio Andreatta
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