I Borghi di Latina
Tutt’intorno alla città nuova di Littoria (1932), quasi a sua corona, sorsero numerosi Borghi per lo più nati nello stesso periodo, alcuni però con significative tracce di vita sociale preesistente. Eredità secolari, importanti più di quanto non si possa superficialmente immaginare, che via via riemergono dall’oblio della loro decadenza. I primi quattro Borghi sono quelli da me (in quanto portavoce del C.P.U.A.) definiti, durante le manifestazioni pubbliche antitermovalorizzatore del 2003 I Borghi dell’Ovest (di Latina, naturalmente):
LE FERRIERE sul fiume Astura ove, oltre la grande cinquecentesca Ferriera da cui discende il nome, si trovano i riscoperti ed importanti resti archeologici dell’antica Satricum (per alcuni Suessa Pometia culla della civiltà pontina), oggi come allora (templi della Mater Matuta (VIII sec.a.C.) e di Marte con significativi resti al Museo Villa Giulia di Roma ) luogo sacro, meta di continui pellegrinaggi religiosi verso la Cascina Antica (in foto), casa del martirio (1902) della santa (1950) adolescente Maria Goretti le cui spoglie mortali sono esposte nel vicino santuario della Madonna delle Grazie di Nettuno;
BORGO MONTELLO ( già Conca, Castrum Concharum, nella Selva di Cisterna (Cisterna Neronis) dalla storia antica e con un suggestivo arco che introduce ad un impianto urbanistico basso-medioevale su un acrocoro di tufo, luogo ove i briganti per concessione lateranense poterono reclamare il diritto di asilo fino al 1680 quando venne revocato), luogo di prigioni pontificie (in foto). Il “ Montello Festival ” è stato per un decennio la manifestazione musicale estiva più importante del Lazio per i cantanti di gran nome che ha richiamato;
BORGO BAINSIZZA (per il colore delle sue terre già rintracciabile come Piano Rosso nelle seicentesche mappe dei duchi Caetani di Sermoneta, tra i cerreti e gli scopeti della Macchiagrande con preistoriche tracce e reperti neolitici villanoviani verso i corsi della Femmina Morta (Via Valloncello) e dell’Astura (Via Monfalcone ove la morfologia del terreno lungo il corso dell’Astura, a Casale Nuovo (in foto) nasconde un proto-insediamento umano
di 5.000 anni a.C., il suo profilo verso la Valle d’oro suggerisce il nascondimento di preesistenti antichi insediamenti volsci (VII-III sec. a.C.) e, pare, di domus cultae romane (III sec. d.C.). Nei giorni immediatamente successivi allo sbarco di Anzio, che nella notte tra il 21-22 .01.1944 interessò tutte le spiagge più a sud di Nettuno (Nettunia) fino a Torre Astura e allo sbocco a mare del Canale Mussolini a Foce Verde, alcune stanze del Podere dell’O.N.C. n. 769 (Casa Andreatta) sulla strada dello Scopeto divennero per un certo periodo la sede provvisoria del Comando Generale delle operazioni alleate su quel teatro di guerra prima che Churchill si lasciasse andare al famoso commento che su quella testa di ponte ormai “la balena si era arenata”. Nel piccolo centro rurale è da programmare una breve sosta artistica alla pregevole Chiesetta di mattoni rossi e travertini di S.Francesco d’Assisi (in foto), opera dell’arch. della fondazione Oriolo Frezzotti, recentemente arricchita (a cura del prof. Sergio Andreatta curatore e ispiratore del 60° della fondazione,1993-94) da una serie di esaltanti opere del noto pittore rumeno Valentin Timòfte: dal ciclo di dipinti “Il cantico delle creature in terra pontina”, alla grande tela “Morte di S.Maria Goretti”, ad una Madonna, fino ad una plastica Via Crucis e ad una lunetta con S.Francesco benedicente sul frontale (donazione al Borgo di Sergio Andreatta). Lungo Via Monfalcone, in terreno peraltro limitrofo al sito della discarica controllata di bacino, ove sorgeva prima il centro interculturale “ Al karama – La dignità “ ora sorge un punto di raccolta di extracomunitari di etnia rom;
BORGO S. MARIA già chiamata col curioso e ormai perso onomatopeico di Gnif Gnaf, sugli argini dello scavato Canale Mussolini (o delle Acque Alte) ove nel 1937 il famoso paleontologo Alberto Carlo Blanc (poi scopritore del cranio perforato di un “homo sapiens” nella grotta Guattari del Circeo), studiandone la stratigrafia, poté rendersi conto e documentare sul clima e sull’habitat nei passaggi tra le varie ere geologiche. Nei pressi la prima, rinomata cantina sociale (S.Maria) del comune di Latina;
BORGO SABOTINO – Foce Verde, anche apprezzato centro per vacanze marine, (già Passo Genovese o dei Genovesi, nei secoli luogo di traffici e di carico e scarico di legnami forestali e approdo di merci per la capitale del ducato, Sermoneta, per l’interno della Provincia pontificia della Marittima, o per le Ferriere di Conca ) con il “ procoio”, tipica costruzione circolare del ‘700 adibita a dimora di bufale e a laboratorio caseario ora opportunamente restaurato e trasformato in centro socioculturale e la Torre costiera di avvistamento di Foceverde che con altre ( Fogliano, Paola) punteggiava la costa pontificia a difesa da saraceni e da pirati. Nei pressi la struttura con enorme cupola della prima centrale nucleare d’Italia;
Verso ovest, di evocativa ed unica suggestione sullo sfondo di una secolare pineta, TORRE ASTURA, sul luogo dell’omonima città romana lungo la Via Severiana (198-209 d.C. ad unire Ostia con Terracina), ove già prima sorgevano diverse ville patrizie tra cui quella di Cicerone (“olim predium Ciceronis”) ed estese peschiere marine. Nella fortificata Torre medioevale dei Frangipane (potenti signori di un’ampia zona che andava da Terracina ad Astura, a Ninfa prima della sua compera da parte dei Caetani ai tempi di papa Bonifacio VIII), posta in mezzo ai flutti e collegata alla riva da un antico ponte, doveva naufragare la prima speranza, anche di Dante Alighieri nella Divina Commedia, di vedere unificata e liberata l’Italia per mano di Corradino di Svevia. Transfuga, dopo la battaglia persa di Tagliacozzo, questi per convenienza fu tradito dal signore Giovanni Frangipane e consegnato, lui e i suoi pochi seguaci, nelle mani dell’avversario Carlo d’Angiò, re di Napoli che lo fece sbrigativamente processare e condannare a morte per decapitazione il 29 ottobre 1268 nella piazza del Mercato. Molti poeti e letterati si sarebbero commossi e ispirati, in seguito, per questo tragico evento tanto che la personalità di Corradino fu ben presto circondata da un ideale alone di romanticismo. Nel retroterra, poco distante da Astura, al confine con il comune di nettuno, sorge l’antico villaggio agrario di ACCIARELLA, ancora oggi proprietà dei principi Borghese che con il Comune di Latina dovrebbero impegnarsi a salvaguardare integralmente;
BORGO PIAVE, pulsante centro artigianale, ( già Passo Barabino, incrocio di vari passi e passaggi tra la costa e l’interno), nei pressi è “ Miami beach ” grande centro attrezzato per i divertimenti acquatici, vicino è anche la sede del grande Ist. Agrario “ S.Benedetto”;
BORGO PODGORA ( già Villaggio Sessano, primo cantiere operaio pre-bonifica (1927).Visitare nell’attivo centro il piccolo museo;
BORGO CARSO ( già località La Botte, con nei pressi i resti di un qualche interesse archeologico di un’antica domus culta, villa agraria romana ;
CASAL DELLE PALME con gli ormai spettrali ruderi di quella che all’inizio del novecento fu la prima scuoletta di alfabetizzazione, ideata per i figli dei cafoni dagli illuminati progressisti Giovanni Cena, Sibilla Aleramo, Alessandro Marcucci, Duilio Cambellotti che la affrescò ed altri;
CASAL TRAIANO con palazzo padronale dell’arch. Valladier di fine settecento quando il papa Pio VI adoperandosi più di altri suoi predecessori per la bonifica fece scavare alla destra dell’Appia il Linea Pio e la vicina Mesa antica stazione di posta sull’Appia con tomba romana detta di Clesippo;
BORGO FÀITI sulle acque del piccolo fiume Cavata e del canale Linea Pio voluto da papa Pio VI nel 1777 per raccogliere le acque dei fossi miliari (già antico Foro Appio, Forum Appii primaria stazione di posta e di sosta sull’Appia “regina viarum” (costruita nel 229 a.C. per collegare Roma con Capua e poi con il porto di Brindisi ) per cui io, Sergio Andreatta, ho ritenuto di documentare l’interesse storico di una comunità e di un parroco studioso (mons.Giuseppe Marchetti) intestando l’edificio della scuola elementare, anche dotato di una grande palestra, al console Appio Claudio cui si deve la fortuna antica e la prima notorietà del sito;
TOR TRE PONTI, da una torre che fiancheggiava un antico ponte a tre archi, ancora visibile, sul fiume Ninfa. Ci si fermi a visitare la Chiesa di S. Paolo voluta dai papi Pio VI e Pio IX sul luogo dello storico incontro, secondo gli Atti degli Apostoli, tra l’imprigionato Paolo di Tarso e i primi cristiani di Roma venutigli incontro (prima ancora che a Tres Tabernae per riceverlo e rincuorarlo. La cuspide di un cippo storico a memoria della bonifica del settecento è stata recentemente asportata e il resto traslocato dal Comune in luogo sicuro per fermare il grave saccheggio;
BORGO S. MICHELE (già Villaggio operaio di Capograssa), nei cui pressi operano note industrie farmaceutiche ed alimentari multinazionali. Centro negli ultimi anni in grande sviluppo urbanistico e demografico tanto da poter essere assimilato ormai ad un piccolo quartiere del capoluogo. In ultimazione (2008) la scuola statale dell’infanzia da me più che richiesta, pretesa dal Comune, nel 2003 per fronteggiare le nuove richieste di servizio. Nei pressi del Borgo si è sviluppato un originale centro di attrattiva turistica il Museo “Piana delle Orme”;
BORGO GRAPPA, località marina ai bordi del Parco nazionale del Circeo, già Casal dei Pini. Verso la foce di Rio Martino e in altri siti limitrofi oggetto di insistite campagne di studio e di ricerca da parte di archeologi delle Università olandesi (già ospiti delle scuole del IV Circolo didattico di Latina) che vi hanno rinvenuto abbondanti reperti del periodo volsco, etrusco e romano (forse risalenti a Clostra o Claustra).
Tra le località dei dintorni, sempre in ambito comunale, un visitatore anche frettoloso non può mancare di ammirare, venendo dal centro subito dopo BORGO ISONZO e l’incrocio con la Mediana, il primo dei quattro laghi salmastri, ora parte del Parco nazionale del Circeo (itinerari naturalistici e birdwatching ), il lago di FOGLIANO (Villa Caetani (1877) nel cui interno è, parte di un sarcofago romano, un’ iscrizione lapidea del III sec. dedicata
al pontefice massimo Alfenio Ceione della domus imperiale, un casino inglese, un imbarcadero (in foto), la Villetta Inglese (in foto). Il lago è un millenario residuo dell’antica laguna, separata dal Tirreno da una duna quaternaria ove su un punto più elevato, Colle Parìto, sorgeva già nel neolitico, secondo il paleontologo Marcello Zei, un villaggio stanziale.
Tanti gli scorci struggenti e stupendamente romantici tra lago e mare, anche ampiamente sfruttati dalla cinematografia (Ben Hur,ecc.). Merita una veloce visita anche il moderno e confuso LIDO di LATINA, sulla litoranea da Capo Portiere a Foce Verde (in foto), a Valmontorio se non altro per un’impressione e una considerazione su come le bellissime spiagge e il consistente patrimonio ambientale, che pure la Costituzione della Repubblica con l’art. 9 intende tutelare, siano stati in parte brutalmente e irrimediabilmente deturpati da una sprovveduta e selvaggia corsa alla cementificazione
che non si è arrestata agli iniziali anni ’60 e ‘70’. Qui, in attesa di un borgo marinaro con tanto di porto turistico che si progetta di costruire a Foceverde, qualche miglioria per quanto sostenibile è stata nel frattempo apportata. Per fortuna molti chilometri della costa latinense sono stati salvaguardati a sud (tra Capoportiere e Rio Martino) dalla tutelante presenza del Parco Nazionale del Circeo e a nord (tra Foceverde e Torre Astura) dal poligono militare di Valmontorio. (In aggiornamento del precedente articolo scritto e pubblicato su www.quartocircolo.it ) Sergio Andreatta
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