Il “Pastorizia in Festival” di Picinisco
S. Lorenzo è il patrono dell’arroccato paese della Val di Comino.
L’evento, nel tentativo di trasformarsi in tradizione, si svolge ogni anno dall’8 al 10 agosto e segna intenzionalmente, anche nel nome, con un’inversione di tendenza culturale il desiderio di recuperare il fenomeno antropologico della “Pastorizia” di cui questo paese, non solo per la sua millenaria storia economica, ma più ampiamente, va giustamente fiero.
Le notti di San Lorenzo in Val Comino non sono, per fortuna, quelle drammatiche della nota vicenda filmica dei fratelli Taviani, ma quelle della visione particolarmente nitida delle perseidi, catturate dagli innamorati per esprimere segreti desideri, e del fosforeggiare vivido delle lucciole sulle siepi di vitalba. E si dice che, quando questo accade, sia un segno di securizzazione per il mantenimento dell’equilibrio dell’ambiente, ancora significativamente integro e sano. I giorni, caldi anche quassù, ma non afosi, sono quelli della festa patronale e del ritornante “Pastorizia in festival”.
S. Lorenzo è il patrono di Picinisco cui è dedicata l’antica chiesa matrice. Primo diacono, con il compito di distribuire ai poveri di Roma le offerte della chiesa, la tradizione ci tramanda le vicende legate alla sua morte. Di come abbia incontrato Papa Sisto II condotto al martirio, di come abbia rifiutato di consegnare i “tesori” della Chiesa a lui affidati e di come abbia subito il supplizio della graticola, che è divenuta, poi, il suo motivo iconografico peculiare insieme con la palma. All’inizio la persecuzione dell’imperatore Valeriano non era sembrata tanto accanita, come quella ai tempi di Decio, vietava le adunanze dei cristiani, bloccava gli accessi alle catacombe, esigeva rispetto per i riti pagani ma non obbligava, ancora, a rinnegare pubblicamente la fede cristiana. In seguito, però, Valeriano ordinava la messa a morte di vescovi e preti, sorte toccata ad alcuni vescovi e allo stesso papa Sisto II, ai primi di agosto del 258. Lorenzo incontra il papa mentre va al supplizio e lo rincuora. Il prefetto imperiale, allora, ferma anche lui chiedendogli di consegnare “i tesori della Chiesa”.
Dopo aver chiesto un po’ di tempo Lorenzo si affretta a distribuire tutto ai poveri e poi torna dal prefetto e gli mostra la turba dei malati, degli storpi e degli emarginati che lo accompagna e gli dice: “Ecco, sono questi i tesori della Chiesa!”.
Viene messo a morte il 10 agosto 258 e un’antica “passio”, raccolta da Sant’Ambrogio, precisa: “Bruciato sopra una graticola”: un supplizio che ispirerà per secoli opere d’arte, testi di pietà e detti popolari come l’improbabile:” Da questa parte sono cotto, ormai, giratemi dall’altra!”. Gli studi (v. Analecta Bollandiana 51, 1933) dichiarano leggendaria, infatti, questa tradizione. Valeriano non ordinò torture e possiamo più storicamente ritenere che Lorenzo sia stato condannato a morte per decapitazione come Sisto II, Cipriano e tanti altri. Il corpo venne deposto poi in una tomba sulla via Tiburtina dove Costantino costruirà una basilica, poi via via ingrandita da papa Pelagio II e da Onorio III e restaurata nel XX secolo, dopo i gravi danneggiamenti subiti dal bombardamento americano su Roma del 19 luglio 1943.
Oltre che patrono in generale dei diaconi, dei cuochi e dei pompieri, S. Lorenzo di Picinisco ne è il patrono e il suo nome il più popolare per diffusione. Molto venerato fin dai tempi antichi a Roma e nel Lazio, lo è particolarmente in vari paesi del Pontino e della Ciociaria, come ad Amaseno ove ogni anno il 10 agosto si verificherebbe, anche, una sorta di… miracolo, analogo a quello napoletano di S.Gennaro.
La devozione popolare nei secoli andati ha avuto bisogno di attaccarsi, ma ancora oggi (Gallinaro docet!), a questi fenomeni “miracolistici” che la mente scientifica ripudia, soprattutto dopo gli esperimenti e i test dell’Università di Pavia che hanno decifrato e catalogato il fenomeno come una geniale invenzioni dell’alchimia altomedioevale. Le conservate reliquie del santo, o cosiddette, insieme con l’impressionante statua a mezzobusto portata a spalla dagli ultimi successori della corporazione biancovestiti e mantellati, vengono portate in processione per le vie medioevali e per quelle moderne del paese tra due argini di folla non più molto attenta.
In coincidenza con la festa patronale di S. Lorenzo si svolge a Picinisco l’ormai noto “Pastorizia in Festival”. “Pastorizia in Festival” (dall’8 al 10 agosto 2005)
L’evento, nel tentativo di trasformarsi in tradizione, si svolge anche quest’anno dall’8 al 10 agosto e segna intenzionalmente, anche nel nome, con un’inversione di tendenza culturale il desiderio di recuperare il fenomeno antropologico della “Pastorizia” di cui questo paese, non solo per la sua millenaria storia economica, ma più ampiamente, va giustamente fiero.
“Pastorizia in festival” diventa, quindi, momento importante di riscoperta, di studio e valorizzazione delle radici più antiche e più significative dell’Alta Val Comino.
In questi giorni il centro storico di Picinisco diventa luogo privilegiato in cui riscoprire le lavorazioni artigianali tipiche del latte e del formaggio; ritrovare le culture artigianali tipiche della zona attraverso la riapertura delle ‘botteghe’ormai chiuse; rintracciare i sapori antichi di questa terra grazie alle offerte degustazioni di vini, come il maturano e il cabernet, e di formaggi, tra cui il tipico e prestigioso pecorino di Picinisco ormai lanciato verso il D.O.P.; riascoltare i suoni di strumenti musicali familiari ai nostri nonni, suoni antichi che i gruppi musicali che si avvicenderanno nelle tre serate del festival sanno rendere moderni. In questo senso a “Cominia gens” e all’Associazione internazionale Calamus va il merito della rivisitazione, della riproposizione e, anche, della riscoperta di un’antica cultura etnomusicale della valle, patrimonio, non solo pastorale, altrimenti destinato ad estinguersi.
L’evento “Pastorizia in Festival” viene promosso e realizzato dall’Amministrazione comunale e dall’Associazione Pro-Loco di Picinisco, con il patrocinio della Regione Lazio – Assessorato all’agricoltura, dell’Amministrazione provinciale di Frosinone, dell’Unione dei Comuni “Cominium”, del Gal – versante laziale del Parco.
PICINISCO “PASTORIZIA IN FESTIVAL”
Nel corso delle tre giornate dimostrazioni pratiche della lavorazione del latte e della produzione del formaggio;
Distribuzione di formaggi e vino nel Centro storico di Picinisco;
Apertura delle antiche ‘Botteghe dell’artigianato.
PROGRAMMA 2005
Lunedì, 8 agosto 2005
Ore 21,30: Concerto, P.zza Capocci: Esibizione di musica popolare con La Piccola Orchestra “La Viola”
Martedì, 9 agosto 2005
In collaborazione con CNA,Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa e Agenzia regionale per lo sviluppo e l’innovazione tecnologica del Lazio e Assessorato all’Agricoltura della Regione Lazio:
ore 18: Apertura Stands Prodotti Tipici / Artigianato locale (apertura delle ‘botteghe dell’artigianato) / Gastronomia (degustazioni e acquisti negli stands gastronomici allestiti dai Pastori)
Esposizione di strumenti tradizionali
Ore 18: Convegno: “La Pastorizia e la DOP dei prodotti della Valle di Comino”
ore 21,30: Concerto: “La Via della Zampogna, Canto delle zampogne”
T.A.O. Sinphony Music: caleidoscopio di suoni e visioni
Mercoledì, 10 agosto 2005, S. Lorenzo
In giornata Programma religioso con funzioni e, tra clamorosi botti, processione per le vie del paese
ore 21,30: Concerto: Flamenco in progress: atmosfere andaluse
Orizzonte: Nenie e Canti popolari
Fuochi pirotecnici. Sergio Andreatta
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