11th Ago, 2005

L’abate di Montecassino visita il Canneto

L’abate di Montecassino visita il Canneto

Un commosso P. Bernardo D’Onorio, O.S.B., anche vescovo di Minturno, si raccoglie in preghiera davanti alla Madonna bruna.

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Nel sessantesimo dagli eventi bellici che segnarono tragicamente la storia dell’Abbazia, della Città e del Territorio, ha fatto una visita fuori programma al celebre Santuario mariano…

Improvvisa visita al Santuario diocesano della Madonna di Canneto (Settefrati), diocesi di Sora, dell’abate benedettino di Montecassino, p. Bernardo D’Onorio, O.S.B., pure vescovo di Minturno dal 16 maggio 2004. Il vescovo, nominato dal Papa nel sessantesimo dagli eventi bellici che segnarono tragicamente la storia dell’Abbazia, della Città e del Territorio, ha fatto una visita fuori programma al celebre Santuario mariano sul Versante laziale del Parco nazionale in occasione della ricorrenza annuale delle feste.

Ha celebrato una messa per i pellegrini presenti ricordando nell’omelia la necessità di capire gli altri, di mettersi in sintonia con loro, di aiutarli e di non rimanere egoisticamente chiusi in se stessi come monadi. Dopo la celebrazione si è raccolto in preghiera silenziosa davanti al venerabile simulacro della Madonna nera cui ha voluto anche rendere omaggio per la protezione accordata a tante persone e famiglie durante le vicende del 15 febbraio 1944, quando un terribile bombardamento rase al suolo l’Abbazia; mentre un mese dopo, il 15 marzo, veniva colpita la città di Cassino. Finalmente al cessare dei combattimenti, il 18 maggio, poté iniziare una nuova vita civile in quella martoriata zona del cassinate. La Madonna di Canneto possa assistere sempre chi nella vita civile si spende ogni giorno per la pace nella giustizia e proteggere, come madre, i numerosi pellegrini che a Lei accorrono speranzosi affluendo dai tanti paesi delle tre regioni contermini. Molti di questi pellegrini giungono a piedi dai loro paesi distanti molti chilometri con un viaggio di tre giorni. Nell’antichità e fino alla passata generazione questo pellegrinaggio costituiva l’unica uscita annuale dal paese, anche un’occasione di incontri, quindi, tra varie comunità e, talvolta, di impensati amori che potevano sbocciare tra giovani di diversi paesi. Sergio Andreatta

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