Torna la manifestazione di sostegno all’opera di madre Camilla Andreatta
La missionaria di Latina opera nei barrios di Esmeraldas. Molti i progetti educativi e di aiuto che cerca di sviluppare, dalla casa-famiglia “Hogar campesino”, alle adozioni a distanza, al sostegno scolastico ai niños, all’aiuto alle famiglie e ora anche al mandar avanti, in qualità di responsabile, il dispensario delle medicine per i poveri.
Anche quest’anno torna, la sera di mercoledì 31 ottobre puntualmente al Ritrovo di Borgo Carso, la manifestazione “Datti una mossa”, che raggiunge così la sua III edizione.
Una serata felice di ballo, cena, giochi e stare insieme promossa dall’Associazione Arcobaleno di Borgo Bainsizza e da Top Dance, la nota scuola di ballo di Latina. Una serata non fine a se stessa, il che sarebbe socialmente lodevole, ma per sostenere l’azione missionaria di madre Camilla Andreatta, comboniana del Borgo che vive e opera da 35 anni ormai in Ecuador, ora nei miserevoli barrios di Esmeraldas. Molti i progetti educativi e di aiuto alla Comunità locale che cerca di sviluppare, dalla casa-famiglia “Hogar campesino”, alle adozioni a distanza, al sostegno scolastico con borse di studio ai niños, all’aiuto alle famiglie e ora anche al mandar avanti, in qualità di responsabile, il dispensario farmacologico.
“Non potete immaginare, scrive in una lettera la missionaria al Presidente dell’Associazione, il comborghigiano Davide Cenci, quanto Vi sia riconoscente e quanto sia stupita e felice nel vedere come riuscite a riunire così tanta gente per una causa nobile come quella dei “Bambini meno fortunati di Esmeraldas”.
Come già sapete da Maggio 2007, oltre che nel campo dell’Educazione, lavoro anche nell’ambito della Salute, amministrando il Centro Medico “Madre Anastasia”.
La denominazione di questo Centro deriva dal nome della prima Missionaria Comboniana che, nel lontano 1959, ha cominciato a curare gli ammalati di Esmeraldas.
Attualmente nel Centro lavorano 13 persone, tra le quali 6 medici… e qui é nata una nuova iniziativa: il Progetto “Bambini Liberi”.
Di che cosa si tratta? Mi spiego.
Nella città di Esmeraldas vi sono 4 prigioni:
- il carcere maschile con 600 reclusi;
- il carcere femminile con 30 recluse;
- il carcere minorile con 20-25 ragazzi;
- e infine il carcere di transito dove vengono reclusi uomini e ragazzi prima del processo.
Con le donne imprigionate, accusate quasi sempre di spaccio di droga, vengono reclusi anche i bambini, quando le mamme non sanno a chi lasciarli. Questi piccoli, se hanno l’età per andare alla Scuola dell’Infanzia o alle Elementari vengono iscritti in una delle scuole più vicine alla prigione e al mattino escono per frequentare la scuola, poi nel pomeriggio rientrano in cella con la loro mamma.
Uno dei problemi emersi é che lo Stato dà da mangiare solo alla “imprigionata” e non anche ai figli di questa, la quale deve così condividere con i figli il suo già scarso cibo.
Qualche mese fa, finalmente, varie organizzazioni di Esmeraldas, anche stimolate dalla Chiesa, si sono riunite e hanno deciso di dar vita al Progetto “Bambini Liberi”. L’iniziativa prevede di togliere i bambini dal carcere per affidarli ad un familiare: nonna, zia, sorella, cugina, ecc… e di assicurare alla famiglia che li accoglie, il loro mantenimento, le spese scolastiche e, in caso di malattia il dottore e le medicine.
Noi suore comboniane entriamo in questo Progetto, intanto, per il medico e le medicine… Non vi sembra una bella iniziativa?
Vi ringrazio ancora una volta di quanto fate per la nostra missione e Vi ricordo con tanto tantissimo affetto. Chi vi premierà per il lavoro stupendo che fate non sono tanto io, ma la vostra stessa coscienza e certamente Colui che ci ha promesso la salvezza: il nostro amico Gesù”.
Madre Camilla Andreatta
Missionaria comboniana in Ecuador
L’anziana suora, per i numerosi e non trascurabili impegni, non potrà rientrare in Italia prima del 2009. Ma ad emozionare la serata dei sostenitori è prevista una… diretta in video-collegamento da Esmeraldas.
Per informazioni e adesione rivolgersi alla segreteria dell’Associazione culturale Arcobaleno.: infoline, 339.2619749 – 0773.620.403.